Il lavoro è fondamentale: dà soddisfazioni, ci impegna, ci stimola, ma soprattutto ci fa campare. Ma quando Elena lavora di notte per i suoi progetti proprio non lo sopporto! La gente sta normalmente in ufficio almeno un terzo delle sue giornate, allora perché portarsi il lavoro a casa? E’ una necessità?
molti liberi professionisti lavorano la notte, o quando possono. e hanno bisogno del sostegno non delle critiche dei loro cari. Papàblog qui, mi spiace dirlo, ma toppi di brutto!
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ha parlato chi un lavoro non ce l’ha
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anch’io detesto quando mio marito si porta il lavoro a casa. è un’invasione nella nostra vita. dovrebbe parlare al suo capo e saper dire di no. ma se poi lo licenziano? non si può sempre scegliere
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Se uno non lavora non capisce i ritmi di chi deve lavorare, è .la solita vecchia storia, papa blog sembra una casalinga americana anni ’50
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certo che è una necessità! sennò la gente è matta
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il lavoro è importante nella vita delle persone. certe volte anche più della famiglia. attento, papàblog, a non diventare razzista al contrario. Non esiste solo la famiglia! Come dici tu: sono scelte
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tua moglie è workaholic o forse preferisce lavorare che stare con te
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tu la notte lavori al blog, lei lavora. vince lei
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questo post non è da te… non è che sei geloso del suo capo? 🙂
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quando la bambina si sveglia di notte e tu ci metti un’ora a farla addormentare… non è lavoro notturno anche quello? difficile separare la sfera privata e quella del lavoro. viviamo una vita sola
Forza Papàblog
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se ti fai queste domande è davvero ora che ti cerchi un lavoro, ragazzino
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dormi sonni tranquilli, papino
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Con questo Post ho attirato solo critiche. Grazie per la sincerità. L’ho scritto senza pensarci troppo e forse poteva essere meglio ponderato. Non ce l’avevo con chi lavora la notte a casa ma con quelli che obbligano i loro dipendenti a farlo… Ma capisco che è un cane che si morde la coda. a quelli che mi dicono di andare a lavorare (in fabbrica o in ufficio) io rispondo: ho lavorato dieci anni in una Banca, so che è dura e il mio massimo rispetto a chi lo fa tutti i giorni.
Io sono un ragazzo fortunato.
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I love Papàblog
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